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ATTO QUARTO Parte Prima (Sala del castello dei Malatesta a Rimini Appare una sala ottagona, di pietra bigia, con cinque de suoi lati in prospetto. In alto su la nudità della pietra, ricorre un fregio di liocorni in campo d oro. Nella parete di fondo è un finestrone invetriato che guarda le montagne, fornito di sedili nello strombo. Nella parete che con quella fa angolo obliquo, a destra, è un usciolo ferrato per ove si discende alle prigioni sotterranee. Contro la corrispondente parete, a sinistra, è una panca con alta spalliera, dinanzi a cui sta una tavola lunga e stretta, apparecchiata di cibi e di vini. In ciascuna delle altre due pareti a rimpetto è un uscio; il sinistro, prossimo alla mensa, conduce alle camere di Francesca; il destro, ai corridoi e alle scale. Torno torno sono distribuiti torcieri di ferro; ai beccatelli sono appesi budrieri, corregge, turcassi, pezzi d armatura diverse, e poggiate armi in asta; picche, bigordi, spuntoni, verruti, mannaie, mazzafrusti) Scena Prima (Si vede Francesca seduta nel vano nel finestrone, e Malatestino dall Occhio in piedi davanti a lei) ▼FRANCESCA▲ Perchè tanto sei strano? Avido d ogni sangue tu sei, sempre in agguato, Nemico a tutti. In ogni tua parola È una minaccia oscura. Dove nascesti? Non ti diede latte la tua madre? E cosi giovine sei! ▼MALATESTINO▲ Tu m aizzi. Il pensiero Di te m aizzi l animo, continuamente. Sei l ira mia. (Francesca si leva ed esce dal vano della finestra come per sfuggire ad un insidia. Ella rimane presso il muro, ove brillano le armi in asta, ordinate) Ti stringerò ti stringerò alfine! (Francesca, ritraendosi lungo il muro, giunge all usciolo ferrato cui dà le spalle) ▼FRANCESCA▲ Non mi toccare, forsennato, o chiamo Il tuo fratello. Vattene! Ho pietà Di te. Sei un fanciullo perverso. ▼MALATESTINO▲ Chi vuoi tu chiamare? ▼FRANCESCA▲ Il tuo fratello. ▼MALATESTINO▲ Quale! (Francesca sussulta, udendo gingere dal profondo un grido attraverso la porta ov ella è addossata) ▼FRANCESCA▲ Chi grida? Hai udito? ▼MALATESTINO▲ Uno che deve morire. ▼FRANCESCA▲ Ah, non posso più udirlo! Anche la notte Urla, urla come un lupo; E giunge l urlo fino alla mia stanza. ▼MALATESTINO▲ Ascolta me! Giovanni Parte a vespro per la podesteria Di Pesaro. Tu gli hai apparecchiato Il viatico. Ascolta. Io posso dargli Un ben altro viatico… ▼FRANCESCA▲ Che intendi? Che intendi? Tu mi fai minaccia? O trami Un tradimento contro il tuo fratello? ▼MALATESTINO▲ Tradimento! Io credea, Mia cognata, che tal parola ardesse Le vostre labbra; e veggo le vostre labbra immuni, Ma un poco smorte. Il mio giudizio errò… (S ode di nuovo l urlo del prigioniero) ▼FRANCESCA▲ (tremante di orrore) Ah, come urla! Come urla! Chi lo tormenta? Quale strazio nuovo Hai trovato per lui? Toglilo dal tormento! Non voglio udirlo più. ▼MALATESTINO▲ Ecco, vado. Farò che voi abbiate Una notte tranquilla, il più profondo sonno, senza terrore, poi che stanotte dormirete sola… (Egli si accosta alla parete e sceglie tra le armi ordinateuna mannarina) ▼FRANCESCA▲ Che fai, Malatestino? ▼MALATESTINO▲ Giustiziere mi faccio, Per vostra volontà, mia cognata. (Esamina il filo dell acciaro; poi apre la porta ferrata il cui vano appare nero di tenebra) ▼FRANCESCA▲ Tu vai per ucciderlo? Troppo Ti pare aver dimorato, ah feroce! ▼MALATESTINO▲ Francesca, ascolta, Ascolta! Che la tua mano mi tocchi, Che i tuoi capelli si pieghino ancora Su la mia febbre, e… (S ode più lungo l urlo di sotterra) ▼FRANCESCA▲ Orrore! Orrore! (Ella si ritrae nel vano della finestra, si siede, e poggiati i cubiti su le ginocchia, pone la testa fra le palme, fissa) ▼MALATESTINO▲ (bieco) Tal sia di voi. (Egli strappa da un torciere la torcia. Posa la mannaia a terra, prende l acciarino, lo batte e accende la torcia) O cognata, buon vespro! (La donna resta immobile, come se non udisse. Egli raccatta l arme ed entra nel buio, col suo tacito passo felino, tenendo nella sinistra mano la torcia ardente. Scompare. La piccola porta rimane aperta. Francesca si leva a guarda per entro al vano dileguarsi il bagliore. Subitamente corre alla soglia e chiude rabbrividendo. L uscio ferrato stride, nel silenzio. Ella si volge e fa qualche passo lento, a capo chino, come gravata da un grave peso) ▼FRANCESCA▲ (sommessamente, entro di sè) Il più profondo sonno! Scena Seconda (Lo Sciancato entra tutto in arme. Scorge la sua donna, e va a lei) ▼GIANCIOTTO▲ Mia cara donna, voi m attendevate? Perchè tremate e siete così smorta? (Egli le prende le mani) Gelida siete di paura. Perchè? ▼FRANCESCA▲ Malatestino era da poco entrato quando udì Gridare il prigioniero; E, nel vedermi sbigottita, Fu preso d ira e si precipitò Per quella porta alla prigione, armato D una mannaia, risoluto a ucciderlo. Feroce Egli è, quel fratel vostro, mio signore, E non m ama. ▼GIANCIOTTO▲ Perchè or dite che non v ama? ▼FRANCESCA▲ Non so. Mi sembra. ▼GIANCIOTTO▲ Forse vi dimostrò mal animo? ▼FRANCESCA▲ Egli è un fanciullo; e, come Il giovane mastino, Ha bisogno di mordere… Venite. Signore, a ristorarvi Prima di mettervi a cavallo. ▼GIANCIOTTO▲ Forse Malatestino… ▼FRANCESCA▲ Via, perchè pensate A quel che dissi leggermente? Venite a ristorarvi. Prenderete la via della marina? (Gianciotto è pensoso, mentre segue Francesca verso la tavola apparecchiata. Si toglie il bacinetto, si sfibbia la gorgiera, e dà gli arnesi alla donna che li depone su una scranna con atti di subitanea grazia favellando) Cavalcherete sotto la frescura. Innanzi mezzanotte nascerà La Luna. Quando giungerete a Pesaro, Messere il Podestà? ▼GIANCIOTTO▲ Domani in su la terza. (Egli si sfibbia il cingolo che sostiene lo stocco, e la donna lo riceve) ▼FRANCESCA▲ E gran tempo dimorerete, senza tornare? (S ode il grido terribile di Montagna salire di sotterra. Francesca trasale e lascia cadere lo stocco, che esce dalla guaina) ▼GIANCIOTTO▲ È fatto. Non vi sbigottite, Donna. Il silenzio viene. Dio si prenda così Tutte le teste dei nemici nostri. (S ode battere alla piccola porta ferrata. Francesca balza in piedi, getta lo stocco su la mensa, e si volge per uscire) ▼FRANCESCA▲ Torna Malatestino. Io non voglio vederlo. ▼LA VOCE DI MALATESTINO▲ Chi ha chiuso? Cognata, siete là? M avete chiuso? (Batte più forte col piede) ▼GIANCIOTTO▲ Aspetta, aspetta, che t apro. ▼LA VOCE DI MALATESTINO▲ Ah, Giovanni! Aprimi, che ti porto un buon frutto maturo pel tuo viatico; Un fico settembrino. E come pesa! Affrettati! (Lo Sciancato va ad aprire. Francesca segue con gli occhi per qualche attimo il passo di lui claudicante; poi si ritrae verso la porta che conduce alle sue stanze. Esce) ▼GIANCIOTTO▲ Ecco, vengo. Scena Terza (Gianciotto apre ed appare sulla soglia angusta Malatestino tenendo nella sinistra mano la torcia accesa e reggendo, per il cappio di una legatura di corda, la testa di Montagna avviluppata in un drappo) ▼MALATESTINO▲ (porgendo la torcia al fratello) Tieni, fratello spegnila. (Gianciotto spegne la fiamma stridula soffocandola sotto la pianta del piede) Era teco la tua moglie? ▼GIANCIOTTO▲ (rudemente) Era meco. Che vuoi da lei? ▼MALATESTINO▲ Tu sai dunque che sia Questo frutto ch io porto alla tua mensa? ▼GIANCIOTTO▲ Non hai temuto di disobbedire al padre? ▼MALATESTINO▲ Senti come pesa! Senti! (Egli porge il cappio allo Sciancato; il quale la prende a prova, e poi lascia cadere il viluppo che fa un tonfo sordo sul pavimento) Fa caldo! (Si asciuga la fronte sudata. Gianciotto è di nuovo seduto a mensa) Su, dammi da bere. (Egli tracanna una coppa che è già piena. Gianciotto è cupo in sembiante e mastica in silenzio, a capo chino, senza inghiottire il boccone, muovendo la mascella come il bue che ruguma. L uccisore di Montagna si siede là dov era seduta Francesca. Il viluppo sanguinoso è immobile sul pavimento. Pel finestrone vi vede il sole calare sopra l Appennino affocando le vette a le nuvole) Sei crucciato? Non ti crucciare meco, Giovanni. Io ti son fido. Tu ti chiami Gianciotto Et io son quel dall Occhio… (Si tace un instante, perfidamente) Ma Paolo è il Bello! (Gianciotto leva il capo e fissa gli occhi in faccia all giovinetto. Nel silenzio s ode tintinnire lo sperone al piede ch egli agita sul pavimento) ▼GIANCIOTTO▲ Ciarliero sei divenuto anche tu. (Malatestino fa l atto di versarsi altro vino. Il fratello gli trattiene il polso) Non bere. Ma rispondimi. Che cosa Hai tu fatto a Francesca? ▼MALATESTINO▲ Io? Che ti disse mai ella? ▼GIANCIOTTO▲ Hai mutato di colore. ▼MALATESTINO▲ Che mai tu disse? ▼GIANCIOTTO▲ Ma rispondimi! ▼MALATESTINO▲ (simulando di smarrirsi) Io… non posso risponderti. ▼GIANCIOTTO▲ Bada, Malatestino! Guai a chi tocca la mia donna! ▼MALATESTINO▲ (con voce sorda e ciglio basso) E se il fratello vede che taluno Tocca la donna del fratello, e n ha Sdegno, e s adopra perchè l onta cessi, Dimmi, pecca egli? E se, per questo, accusato è d avere Contro alla donna mal animo, dimmi Giusta è l accusa? (Gianciotto sobbalza terribile, ed alza i pugni come per schiacciare il giovinetto. Ma si contiene le braccia gli ricadono) ▼GIANCIOTTO▲ Malatestino, castigo d inferno, Se non vuoi ch io ti strappi L altr occhio per cui l anima tua bieca Offende il mondo, parla! (Malatestino s alza e va, col suo tacito passo felino, alla porta che è presso la tavola. Sta in ascolto per alcuni attimi; poi apre l uscio repentinamente, con un gesto rapidissimo, e guata. Non scopre nessuno. Torna a porsi di contro al fratello) Parla! ▼MALATESTINO▲ Non ti stupisti quando taluno, che partitosi era In dicembre, improvviso abbandonò L ufficio del Comune Et a febbraio era già di ritorno? (S ode scricchiolare una delle coppe d argento, che si schiaccia nel pugno dello Sciancato) ▼GIANCIOTTO▲ Paolo? No, No! Non è. (Egli si leva in piedi, si toglie dalla tavola; ed erra per la stanza, torvo, con lo sguardo annebbiato. Urta a caso contro i viluppo funebre. Va verso il finestrone le cui vetrate lampeggiano nel tramonto afoso. Si siede sul sedile e si prende la testa fra le mani come per raccogliere il pensiero in un punto. Malatestino intanto gioca con lo stocco, sguainando a mezzo e ringuainando) Malatestino. Vieni. (Il giovinetta si accosta, leggiero e presto, senza alcun strepito, quasi abbia i piedi fasciati di feltro. Gianciotto lo avviluppa con le braccia, lo serra fra le sue ginocchia, armate, gli parla con l alito contro l alito) Sei certo? L hai veduto? ▼MALATESTINO▲ Sì. ▼GIANCIOTTO▲ Come? Quando? ▼MALATESTINO▲ Più volte entrare… ▼GIANCIOTTO▲ Entrare dove? ▼MALATESTINO▲ Entrare nella camera… ▼GIANCIOTTO▲ E poi? Non basta. Egli è Cognato. Intrattenersi può. ▼MALATESTINO▲ Di notte. Non mi far male, per Dio! Non mi stringere così Lasciami! (Egli si divincola, pieghevole) ▼GIANCIOTTO▲ Ho udito bene? Tu hai detto… Ripeti! ▼MALATESTINO▲ Sì, di notte, di notte l ho veduto. ▼GIANCIOTTO▲ Ti fiacco le reni, se tu menti. ▼MALATESTINO▲ Di notte entrare, all alba escire. Vuoi tu vedere e toccare? ▼GIANCIOTTO▲ Bisogna, se ami scampare dalla mia tanaglia Mortale. ▼MALATESTINO▲ Vuoi stanotte? ▼GIANCIOTTO▲ Voglio! Parte Seconda (Riappare le camera adorna, con il letto incortinato, con la tribuna dei musici, col leggio che regge il libro chiuso. Quattro torchi di cera ardono su uno dei candelieri di ferro; due doppieri ardono sul deschetto. Le vetrate della finestra sono aperte alla notte serena. Sul davanzale è il testo del basilico; e accanto è un piatto dorato, pieno di grappoli d uva novella) Scena Prima (Si vede Francesca, per mezzo alle cortine disgiunte, supina sul letto ove s è distesa senza spogliarsi. Le donne, bianco vestite, avvolte il viso di leggere bende bianche, sono sedute su le predelle basse; e parlano sommessamente per non destare la dama. Presso di loro, su uno scannello, sono posate quattro lampadette d argento spente) ▼ADONELLA▲ L ha colto il sonno. Dorme. ▼BIANCAFIORE▲ Sì dorme. Ah, com è bella! Questa notte Madonna non ci fa cantare. ▼ALTICHIARA▲ È stanca. ▼ADONELLA▲ Il prigioniero non urla più. ▼GARSENDA▲ Messer Malatestino gli ha tagliata la testa. ▼ALTICHIARA▲ Dici il vero? ▼GARSENDA▲ Si, oggi, innanzi vespro. ▼ALTICHIARA▲ Come lo sai? ▼GARSENDA▲ Me l ha detto Smaragdi. ▼ADONELLA▲ Ora cavalcano per la marina, Sotto le stelle, con quella testa mozza! ▼GARSENDA▲ Ah, si respira in questa casa, Or che se ne sono iti lo zoppo e l orbo! Scena Seconda (Francesca getta un grido di spavento, balza dal letto e fa l atto di fuggire come inseguita selvaggiamente, agitando le mani su i fianchi come per liberarsi dalla presa) ▼FRANCESCA▲ Oh! No, no! Non son io! Non son io! Ahi! Ahi! M azzannano, aiuto! Mi strappano il cuore, aiutami, Paolo! (Ella sussulta, s arresta e torna in sè, pallida, affannata, mentre le donne le sono intorno sbigo ttite a confortarla) ▼GARSENDA▲ Madonna, Madonna, noi siamo qui. Vedete, Madonna, siamo noi. ▼ALTICHIARA▲ Non vi prendete spavento. ▼ADONELLA▲ Non c è nessuno. Siamo noi qui. Nessuno vi fa male, Madonna. ▼FRANCESCA▲ Che ho detta? Ho chiamato? Che ho fatto, mio Dio? ▼ADONELLA▲ Avete fatto qualche sogno tristo, Madonna. ▼GARSENDA▲ Ora è finito. Siamo noi qui. Tutto è in pace. ▼FRANCESCA▲ È tardi? ▼GARSENDA▲ Saranno forse quattr ore di notte. ▼ADONELLA▲ Volete, Madonna, acconciarvi il capo per la notte? ▼FRANCESCA▲ No, non ho più sonno. Aspetterò. ▼GARSENDA▲ Sciogliervi i calzaretti? ▼ADONELLA▲ Profumarvi? ▼FRANCESCA▲ No, voglio rimaner così. Non ho più sonno. Andate, andate. Intanto io leggerò. Togli un doppiere, Garsenda. Ora andate. Tutte bianche siete! (Francesca apre il libro. Ciascuna delle bianco vestite toglie la sua lampadetta d argento sospesa a uno stelo uncinato. Donella per la prima va verso l alto candeliere e sollevandosi su la punta dei piedi, accende il lucignolo a uno dei torchi, S inchina ed esce, mentre Francesca la segue con gli occhi. Garsenda fa il medesimo atto. Altichiara fa il medesimo. Escono tutti. Ultima resta Biancofiore; ed ella anche fa l atto d accendere la sua lampada; ma com è più piccola delle altre, non giunge alla fiammella del torchio) ▼FRANCESCA▲ O Biancofiore, piccola tu sei! Non arrivi ad accendere la tua lampadetta. Tu sei la più tenera, piccola colomba! (Biancofiore si volge sorridente) Vieni. (La giovine si appressa. Francesca le accarezza i capelli) Come sei bionda! Tu somigli la mia Samaritana, Ti ricordi tu di Samaritana? ▼BIANCAFIORE▲ Sì, Madonna. La sua dolcezza non s oblia. Nel cuore Serbata io l ho, con gli angeli. ▼FRANCESCA▲ Era dolce La mia sorella, è vero, Biancofiore? Ah, s io l avessi meco, se stanotte ella Facesse il suo piccolo letto accanto al mio! ▼BIANCAFIORE▲ Voi piangete, Madonna. ▼FRANCESCA▲ Sùbito sbigottiva anch ella, e udivo Batterle il cuore. E diceva "O sorella Odimi resta ancora con me! Resta Con me, dove nascemmo! Non te n andare! Non m abbandonare!" ▼BIANCAFIORE▲ O Madonna, Madonna, il cuore mi passate, quale malinconia vi tiene? ▼FRANCESCA▲ Va, non piangere! Tenera sei. Accendi la tua lampada E vattene con Dio. (Biancofiore accende il lucignolo al doppiere, e si china a baciare le mani di Francesca) Via, non piangere. Passano i pensieri Tristi. Tu canterai domani. Va. (La giovine si volge verso la porta e cammina lentamente) ▼BIANCAFIORE▲ Dio vi guardi, Madonna! Scena Terza (S ode il rumore dell uscio che si richiude. Francesca, rimasta sola, muove qualche passo verso la portiera si sofferma, in ascolto) ▼FRANCESCA▲ E così vada s è pur mio destino! (Trasale udendo battere leggermente alla porta. Spegne col soffio il doppiere; va anelante; chiama sommessa) O Smaragdi! O Smaragdi! ▼LA VOCE DI PAOLO▲ Francesca! (Ella apre con un gesto veemente. Con l anelito della sete ella si getta nelle braccia dell amante) Scena Quarta ▼FRANCESCA▲ Paolo! Paolo! ▼PAOLO▲ O mia vita, non fu mai tanto folle Il desiderio mio di te. Sentivo Già venir meno dentro al core gli spiriti Che vivono degli occhi tuoi. La forza Mi si perdeva nella notte, uscitami Dal petto, come un fiume Terribile di sangue fragorosa; E paura ne avea l anima mia. (Più e più volte lei reclinata bacia sui capelli appassionatamente) ▼FRANCESCA▲ Perdonami, perdonami! Un sonno duro più d una percossa Mi spezzò l anima Come uno stelo e parvemi giacere Su le pietre perduta. Perdonami, perdonami, Amico dolce! Risvegliata m hai, Liberata da ogni Angoscia. E non è l alba; Le stelle non tramontano sul mare; La state non è morta; e tu sei mio, Et io son tutta tua, E la gioia perfetta È nell ardore della nostra vita. (L amante la bacia e ribacia insaziabile) ▼PAOLO▲ Rabbrividisci? ▼FRANCESCA▲ Aperta è la porta, e vi passa L alito della notte. Non lo senti? Chiudi la porta. (Paolo chiude la porta) ▼PAOLO▲ Vieni, vieni, Francesca! Ore di gaudì Lunghe ci son davanti. Ti trarrò, ti trarrò dov è l oblio. E la notte et il dì saran commisti Sopra la terra come sopra un solo Origliere. Più non avrà potere Sul desiderio il tempo fatto schiavo. (Egli trae Francesca verso i cuscini di sciamito, presso il davanzale) ▼FRANCESCA▲ Baciami gli occhi, baciami le tempie E le guance e la gola… Tieni, e i posli e le dita… Così… Prendimi l anima e riversala. ▼PAOLO, FRANCESCA▲ Dammi la bocca. Ancora! Ancora! Ancora! (La donna è abbandonata su i guanciali, immemore, vinta. A un tratto, nell alto silenzio, un urto violento scuote l uscio, come se taluno vi dia di petto per abbatterlo. Sbigottiti, gli amanti sobbalzano e si levano) ▼LA VOCE DI GIANCIOTTO▲ Francesca, apri! Francesca! (La donna è impietrata dal terrore. Paolo cerca con gli occhi intorno, tenendo la mano al pugnale. Lo sguardo va al maniglio della cateratta) ▼PAOLO▲ (a bassa voce) Fa cuore! Fa cuore! Io mi getto giù Per quella cateratta, e tu vai ad aprirgli. Ma non tremare! (Egli apre la cateratta. L uscio sembra schiantarsi agli urti iterati. Paolo fa per gettarsi giù, mentre la donna gli obbedisce e va ad aprire vacillando) ▼LA VOCE DI GIANCIOTTO▲ Apri, Francesca, pel tuo capo! Apri! (Aperto l uscio, Gianciotto tutto in arme e coperto di polvere, si precipita nella camera furibondo, cercando con gli occhi il fratello. Subito s accorge che Paolo, stando fuori del pavimento con il capo e le spalle, si divincola ritenuto per la talda della sopravvesta a un ferro de la cateratta. Francesca, a quella vista inattesa, getta un grido acutissimo, mentre lo Sciancato si fa sopra l adultero e lo afferra per i capelli forzandolo a risalire. La donna gli s avventa al viso minacciosa) ▼FRANCESCA▲ Ah lascialo! Lascialo! Me, me prendi! Eccomi! (Il marito lascia la presa. Paolo balza dall altra parte della cateratta e snuda il pugnale. Lo Sciancato indietreggia, sguaina lo stocco e gli si avventa addosso con impeto terrible. Francesca in un baleno si getta tramezzo ai due; ma, come il marito tutto si grava sopra il colpo e non può ritenerlo, ella ha il petto trapassato dal ferro, barcolla, gira su sè stessa volgendosi a Paolo che lascia cadere il pugnale e la riceve tra le braccia) ▼FRANCESCA▲ (morente) Ah, Paolo! (Lo Sciancato per un attimo s arresta, vede la donna stretta al cuore dell amante che con le sue labbra le suggella le labbra spiranti. Folle di dolore e di furore, vibra al fianco del fratello un altro colpo mortale. I due corpi allacciati vacillano accennando di cadere non danno un gemito; senza sciogliersi, piombano sul pavimento. Lo Sciancato si curva in silenzio, piega con pena uno de ginocchi; su l altro spezza lo stocco sanguinoso) ATTO QUARTO Parte Prima (Sala del castello dei Malatesta a Rimini Appare una sala ottagona, di pietra bigia, con cinque de suoi lati in prospetto. In alto su la nudità della pietra, ricorre un fregio di liocorni in campo d oro. Nella parete di fondo è un finestrone invetriato che guarda le montagne, fornito di sedili nello strombo. Nella parete che con quella fa angolo obliquo, a destra, è un usciolo ferrato per ove si discende alle prigioni sotterranee. Contro la corrispondente parete, a sinistra, è una panca con alta spalliera, dinanzi a cui sta una tavola lunga e stretta, apparecchiata di cibi e di vini. In ciascuna delle altre due pareti a rimpetto è un uscio; il sinistro, prossimo alla mensa, conduce alle camere di Francesca; il destro, ai corridoi e alle scale. Torno torno sono distribuiti torcieri di ferro; ai beccatelli sono appesi budrieri, corregge, turcassi, pezzi d armatura diverse, e poggiate armi in asta; picche, bigordi, spuntoni, verruti, mannaie, mazzafrusti) Scena Prima (Si vede Francesca seduta nel vano nel finestrone, e Malatestino dall Occhio in piedi davanti a lei) FRANCESCA Perchè tanto sei strano? Avido d ogni sangue tu sei, sempre in agguato, Nemico a tutti. In ogni tua parola È una minaccia oscura. Dove nascesti? Non ti diede latte la tua madre? E cosi giovine sei! MALATESTINO Tu m aizzi. Il pensiero Di te m aizzi l animo, continuamente. Sei l ira mia. (Francesca si leva ed esce dal vano della finestra come per sfuggire ad un insidia. Ella rimane presso il muro, ove brillano le armi in asta, ordinate) Ti stringerò ti stringerò alfine! (Francesca, ritraendosi lungo il muro, giunge all usciolo ferrato cui dà le spalle) FRANCESCA Non mi toccare, forsennato, o chiamo Il tuo fratello. Vattene! Ho pietà Di te. Sei un fanciullo perverso. MALATESTINO Chi vuoi tu chiamare? FRANCESCA Il tuo fratello. MALATESTINO Quale! (Francesca sussulta, udendo gingere dal profondo un grido attraverso la porta ov ella è addossata) FRANCESCA Chi grida? Hai udito? MALATESTINO Uno che deve morire. FRANCESCA Ah, non posso più udirlo! Anche la notte Urla, urla come un lupo; E giunge l urlo fino alla mia stanza. MALATESTINO Ascolta me! Giovanni Parte a vespro per la podesteria Di Pesaro. Tu gli hai apparecchiato Il viatico. Ascolta. Io posso dargli Un ben altro viatico… FRANCESCA Che intendi? Che intendi? Tu mi fai minaccia? O trami Un tradimento contro il tuo fratello? MALATESTINO Tradimento! Io credea, Mia cognata, che tal parola ardesse Le vostre labbra; e veggo le vostre labbra immuni, Ma un poco smorte. Il mio giudizio errò… (S ode di nuovo l urlo del prigioniero) FRANCESCA (tremante di orrore) Ah, come urla! Come urla! Chi lo tormenta? Quale strazio nuovo Hai trovato per lui? Toglilo dal tormento! Non voglio udirlo più. MALATESTINO Ecco, vado. Farò che voi abbiate Una notte tranquilla, il più profondo sonno, senza terrore, poi che stanotte dormirete sola… (Egli si accosta alla parete e sceglie tra le armi ordinateuna mannarina) FRANCESCA Che fai, Malatestino? MALATESTINO Giustiziere mi faccio, Per vostra volontà, mia cognata. (Esamina il filo dell acciaro; poi apre la porta ferrata il cui vano appare nero di tenebra) FRANCESCA Tu vai per ucciderlo? Troppo Ti pare aver dimorato, ah feroce! MALATESTINO Francesca, ascolta, Ascolta! Che la tua mano mi tocchi, Che i tuoi capelli si pieghino ancora Su la mia febbre, e… (S ode più lungo l urlo di sotterra) FRANCESCA Orrore! Orrore! (Ella si ritrae nel vano della finestra, si siede, e poggiati i cubiti su le ginocchia, pone la testa fra le palme, fissa) MALATESTINO (bieco) Tal sia di voi. (Egli strappa da un torciere la torcia. Posa la mannaia a terra, prende l acciarino, lo batte e accende la torcia) O cognata, buon vespro! (La donna resta immobile, come se non udisse. Egli raccatta l arme ed entra nel buio, col suo tacito passo felino, tenendo nella sinistra mano la torcia ardente. Scompare. La piccola porta rimane aperta. Francesca si leva a guarda per entro al vano dileguarsi il bagliore. Subitamente corre alla soglia e chiude rabbrividendo. L uscio ferrato stride, nel silenzio. Ella si volge e fa qualche passo lento, a capo chino, come gravata da un grave peso) FRANCESCA (sommessamente, entro di sè) Il più profondo sonno! Scena Seconda (Lo Sciancato entra tutto in arme. Scorge la sua donna, e va a lei) GIANCIOTTO Mia cara donna, voi m attendevate? Perchè tremate e siete così smorta? (Egli le prende le mani) Gelida siete di paura. Perchè? FRANCESCA Malatestino era da poco entrato quando udì Gridare il prigioniero; E, nel vedermi sbigottita, Fu preso d ira e si precipitò Per quella porta alla prigione, armato D una mannaia, risoluto a ucciderlo. Feroce Egli è, quel fratel vostro, mio signore, E non m ama. GIANCIOTTO Perchè or dite che non v ama? FRANCESCA Non so. Mi sembra. GIANCIOTTO Forse vi dimostrò mal animo? FRANCESCA Egli è un fanciullo; e, come Il giovane mastino, Ha bisogno di mordere… Venite. Signore, a ristorarvi Prima di mettervi a cavallo. GIANCIOTTO Forse Malatestino… FRANCESCA Via, perchè pensate A quel che dissi leggermente? Venite a ristorarvi. Prenderete la via della marina? (Gianciotto è pensoso, mentre segue Francesca verso la tavola apparecchiata. Si toglie il bacinetto, si sfibbia la gorgiera, e dà gli arnesi alla donna che li depone su una scranna con atti di subitanea grazia favellando) Cavalcherete sotto la frescura. Innanzi mezzanotte nascerà La Luna. Quando giungerete a Pesaro, Messere il Podestà? GIANCIOTTO Domani in su la terza. (Egli si sfibbia il cingolo che sostiene lo stocco, e la donna lo riceve) FRANCESCA E gran tempo dimorerete, senza tornare? (S ode il grido terribile di Montagna salire di sotterra. Francesca trasale e lascia cadere lo stocco, che esce dalla guaina) GIANCIOTTO È fatto. Non vi sbigottite, Donna. Il silenzio viene. Dio si prenda così Tutte le teste dei nemici nostri. (S ode battere alla piccola porta ferrata. Francesca balza in piedi, getta lo stocco su la mensa, e si volge per uscire) FRANCESCA Torna Malatestino. Io non voglio vederlo. LA VOCE DI MALATESTINO Chi ha chiuso? Cognata, siete là? M avete chiuso? (Batte più forte col piede) GIANCIOTTO Aspetta, aspetta, che t apro. LA VOCE DI MALATESTINO Ah, Giovanni! Aprimi, che ti porto un buon frutto maturo pel tuo viatico; Un fico settembrino. E come pesa! Affrettati! (Lo Sciancato va ad aprire. Francesca segue con gli occhi per qualche attimo il passo di lui claudicante; poi si ritrae verso la porta che conduce alle sue stanze. Esce) GIANCIOTTO Ecco, vengo. Scena Terza (Gianciotto apre ed appare sulla soglia angusta Malatestino tenendo nella sinistra mano la torcia accesa e reggendo, per il cappio di una legatura di corda, la testa di Montagna avviluppata in un drappo) MALATESTINO (porgendo la torcia al fratello) Tieni, fratello spegnila. (Gianciotto spegne la fiamma stridula soffocandola sotto la pianta del piede) Era teco la tua moglie? GIANCIOTTO (rudemente) Era meco. Che vuoi da lei? MALATESTINO Tu sai dunque che sia Questo frutto ch io porto alla tua mensa? GIANCIOTTO Non hai temuto di disobbedire al padre? MALATESTINO Senti come pesa! Senti! (Egli porge il cappio allo Sciancato; il quale la prende a prova, e poi lascia cadere il viluppo che fa un tonfo sordo sul pavimento) Fa caldo! (Si asciuga la fronte sudata. Gianciotto è di nuovo seduto a mensa) Su, dammi da bere. (Egli tracanna una coppa che è già piena. Gianciotto è cupo in sembiante e mastica in silenzio, a capo chino, senza inghiottire il boccone, muovendo la mascella come il bue che ruguma. L uccisore di Montagna si siede là dov era seduta Francesca. Il viluppo sanguinoso è immobile sul pavimento. Pel finestrone vi vede il sole calare sopra l Appennino affocando le vette a le nuvole) Sei crucciato? Non ti crucciare meco, Giovanni. Io ti son fido. Tu ti chiami Gianciotto Et io son quel dall Occhio… (Si tace un instante, perfidamente) Ma Paolo è il Bello! (Gianciotto leva il capo e fissa gli occhi in faccia all giovinetto. Nel silenzio s ode tintinnire lo sperone al piede ch egli agita sul pavimento) GIANCIOTTO Ciarliero sei divenuto anche tu. (Malatestino fa l atto di versarsi altro vino. Il fratello gli trattiene il polso) Non bere. Ma rispondimi. Che cosa Hai tu fatto a Francesca? MALATESTINO Io? Che ti disse mai ella? GIANCIOTTO Hai mutato di colore. MALATESTINO Che mai tu disse? GIANCIOTTO Ma rispondimi! MALATESTINO (simulando di smarrirsi) Io… non posso risponderti. GIANCIOTTO Bada, Malatestino! Guai a chi tocca la mia donna! MALATESTINO (con voce sorda e ciglio basso) E se il fratello vede che taluno Tocca la donna del fratello, e n ha Sdegno, e s adopra perchè l onta cessi, Dimmi, pecca egli? E se, per questo, accusato è d avere Contro alla donna mal animo, dimmi Giusta è l accusa? (Gianciotto sobbalza terribile, ed alza i pugni come per schiacciare il giovinetto. Ma si contiene le braccia gli ricadono) GIANCIOTTO Malatestino, castigo d inferno, Se non vuoi ch io ti strappi L altr occhio per cui l anima tua bieca Offende il mondo, parla! (Malatestino s alza e va, col suo tacito passo felino, alla porta che è presso la tavola. Sta in ascolto per alcuni attimi; poi apre l uscio repentinamente, con un gesto rapidissimo, e guata. Non scopre nessuno. Torna a porsi di contro al fratello) Parla! MALATESTINO Non ti stupisti quando taluno, che partitosi era In dicembre, improvviso abbandonò L ufficio del Comune Et a febbraio era già di ritorno? (S ode scricchiolare una delle coppe d argento, che si schiaccia nel pugno dello Sciancato) GIANCIOTTO Paolo? No, No! Non è. (Egli si leva in piedi, si toglie dalla tavola; ed erra per la stanza, torvo, con lo sguardo annebbiato. Urta a caso contro i viluppo funebre. Va verso il finestrone le cui vetrate lampeggiano nel tramonto afoso. Si siede sul sedile e si prende la testa fra le mani come per raccogliere il pensiero in un punto. Malatestino intanto gioca con lo stocco, sguainando a mezzo e ringuainando) Malatestino. Vieni. (Il giovinetta si accosta, leggiero e presto, senza alcun strepito, quasi abbia i piedi fasciati di feltro. Gianciotto lo avviluppa con le braccia, lo serra fra le sue ginocchia, armate, gli parla con l alito contro l alito) Sei certo? L hai veduto? MALATESTINO Sì. GIANCIOTTO Come? Quando? MALATESTINO Più volte entrare… GIANCIOTTO Entrare dove? MALATESTINO Entrare nella camera… GIANCIOTTO E poi? Non basta. Egli è Cognato. Intrattenersi può. MALATESTINO Di notte. Non mi far male, per Dio! Non mi stringere così Lasciami! (Egli si divincola, pieghevole) GIANCIOTTO Ho udito bene? Tu hai detto… Ripeti! MALATESTINO Sì, di notte, di notte l ho veduto. GIANCIOTTO Ti fiacco le reni, se tu menti. MALATESTINO Di notte entrare, all alba escire. Vuoi tu vedere e toccare? GIANCIOTTO Bisogna, se ami scampare dalla mia tanaglia Mortale. MALATESTINO Vuoi stanotte? GIANCIOTTO Voglio! Parte Seconda (Riappare le camera adorna, con il letto incortinato, con la tribuna dei musici, col leggio che regge il libro chiuso. Quattro torchi di cera ardono su uno dei candelieri di ferro; due doppieri ardono sul deschetto. Le vetrate della finestra sono aperte alla notte serena. Sul davanzale è il testo del basilico; e accanto è un piatto dorato, pieno di grappoli d uva novella) Scena Prima (Si vede Francesca, per mezzo alle cortine disgiunte, supina sul letto ove s è distesa senza spogliarsi. Le donne, bianco vestite, avvolte il viso di leggere bende bianche, sono sedute su le predelle basse; e parlano sommessamente per non destare la dama. Presso di loro, su uno scannello, sono posate quattro lampadette d argento spente) ADONELLA L ha colto il sonno. Dorme. BIANCAFIORE Sì dorme. Ah, com è bella! Questa notte Madonna non ci fa cantare. ALTICHIARA È stanca. ADONELLA Il prigioniero non urla più. GARSENDA Messer Malatestino gli ha tagliata la testa. ALTICHIARA Dici il vero? GARSENDA Si, oggi, innanzi vespro. ALTICHIARA Come lo sai? GARSENDA Me l ha detto Smaragdi. ADONELLA Ora cavalcano per la marina, Sotto le stelle, con quella testa mozza! GARSENDA Ah, si respira in questa casa, Or che se ne sono iti lo zoppo e l orbo! Scena Seconda (Francesca getta un grido di spavento, balza dal letto e fa l atto di fuggire come inseguita selvaggiamente, agitando le mani su i fianchi come per liberarsi dalla presa) FRANCESCA Oh! No, no! Non son io! Non son io! Ahi! Ahi! M azzannano, aiuto! Mi strappano il cuore, aiutami, Paolo! (Ella sussulta, s arresta e torna in sè, pallida, affannata, mentre le donne le sono intorno sbigo ttite a confortarla) GARSENDA Madonna, Madonna, noi siamo qui. Vedete, Madonna, siamo noi. ALTICHIARA Non vi prendete spavento. ADONELLA Non c è nessuno. Siamo noi qui. Nessuno vi fa male, Madonna. FRANCESCA Che ho detta? Ho chiamato? Che ho fatto, mio Dio? ADONELLA Avete fatto qualche sogno tristo, Madonna. GARSENDA Ora è finito. Siamo noi qui. Tutto è in pace. FRANCESCA È tardi? GARSENDA Saranno forse quattr ore di notte. ADONELLA Volete, Madonna, acconciarvi il capo per la notte? FRANCESCA No, non ho più sonno. Aspetterò. GARSENDA Sciogliervi i calzaretti? ADONELLA Profumarvi? FRANCESCA No, voglio rimaner così. Non ho più sonno. Andate, andate. Intanto io leggerò. Togli un doppiere, Garsenda. Ora andate. Tutte bianche siete! (Francesca apre il libro. Ciascuna delle bianco vestite toglie la sua lampadetta d argento sospesa a uno stelo uncinato. Donella per la prima va verso l alto candeliere e sollevandosi su la punta dei piedi, accende il lucignolo a uno dei torchi, S inchina ed esce, mentre Francesca la segue con gli occhi. Garsenda fa il medesimo atto. Altichiara fa il medesimo. Escono tutti. Ultima resta Biancofiore; ed ella anche fa l atto d accendere la sua lampada; ma com è più piccola delle altre, non giunge alla fiammella del torchio) FRANCESCA O Biancofiore, piccola tu sei! Non arrivi ad accendere la tua lampadetta. Tu sei la più tenera, piccola colomba! (Biancofiore si volge sorridente) Vieni. (La giovine si appressa. Francesca le accarezza i capelli) Come sei bionda! Tu somigli la mia Samaritana, Ti ricordi tu di Samaritana? BIANCAFIORE Sì, Madonna. La sua dolcezza non s oblia. Nel cuore Serbata io l ho, con gli angeli. FRANCESCA Era dolce La mia sorella, è vero, Biancofiore? Ah, s io l avessi meco, se stanotte ella Facesse il suo piccolo letto accanto al mio! BIANCAFIORE Voi piangete, Madonna. FRANCESCA Sùbito sbigottiva anch ella, e udivo Batterle il cuore. E diceva "O sorella Odimi resta ancora con me! Resta Con me, dove nascemmo! Non te n andare! Non m abbandonare!" BIANCAFIORE O Madonna, Madonna, il cuore mi passate, quale malinconia vi tiene? FRANCESCA Va, non piangere! Tenera sei. Accendi la tua lampada E vattene con Dio. (Biancofiore accende il lucignolo al doppiere, e si china a baciare le mani di Francesca) Via, non piangere. Passano i pensieri Tristi. Tu canterai domani. Va. (La giovine si volge verso la porta e cammina lentamente) BIANCAFIORE Dio vi guardi, Madonna! Scena Terza (S ode il rumore dell uscio che si richiude. Francesca, rimasta sola, muove qualche passo verso la portiera si sofferma, in ascolto) FRANCESCA E così vada s è pur mio destino! (Trasale udendo battere leggermente alla porta. Spegne col soffio il doppiere; va anelante; chiama sommessa) O Smaragdi! O Smaragdi! LA VOCE DI PAOLO Francesca! (Ella apre con un gesto veemente. Con l anelito della sete ella si getta nelle braccia dell amante) Scena Quarta FRANCESCA Paolo! Paolo! PAOLO O mia vita, non fu mai tanto folle Il desiderio mio di te. Sentivo Già venir meno dentro al core gli spiriti Che vivono degli occhi tuoi. La forza Mi si perdeva nella notte, uscitami Dal petto, come un fiume Terribile di sangue fragorosa; E paura ne avea l anima mia. (Più e più volte lei reclinata bacia sui capelli appassionatamente) FRANCESCA Perdonami, perdonami! Un sonno duro più d una percossa Mi spezzò l anima Come uno stelo e parvemi giacere Su le pietre perduta. Perdonami, perdonami, Amico dolce! Risvegliata m hai, Liberata da ogni Angoscia. E non è l alba; Le stelle non tramontano sul mare; La state non è morta; e tu sei mio, Et io son tutta tua, E la gioia perfetta È nell ardore della nostra vita. (L amante la bacia e ribacia insaziabile) PAOLO Rabbrividisci? FRANCESCA Aperta è la porta, e vi passa L alito della notte. Non lo senti? Chiudi la porta. (Paolo chiude la porta) PAOLO Vieni, vieni, Francesca! Ore di gaudì Lunghe ci son davanti. Ti trarrò, ti trarrò dov è l oblio. E la notte et il dì saran commisti Sopra la terra come sopra un solo Origliere. Più non avrà potere Sul desiderio il tempo fatto schiavo. (Egli trae Francesca verso i cuscini di sciamito, presso il davanzale) FRANCESCA Baciami gli occhi, baciami le tempie E le guance e la gola… Tieni, e i posli e le dita… Così… Prendimi l anima e riversala. PAOLO, FRANCESCA Dammi la bocca. Ancora! Ancora! Ancora! (La donna è abbandonata su i guanciali, immemore, vinta. A un tratto, nell alto silenzio, un urto violento scuote l uscio, come se taluno vi dia di petto per abbatterlo. Sbigottiti, gli amanti sobbalzano e si levano) LA VOCE DI GIANCIOTTO Francesca, apri! Francesca! (La donna è impietrata dal terrore. Paolo cerca con gli occhi intorno, tenendo la mano al pugnale. Lo sguardo va al maniglio della cateratta) PAOLO (a bassa voce) Fa cuore! Fa cuore! Io mi getto giù Per quella cateratta, e tu vai ad aprirgli. Ma non tremare! (Egli apre la cateratta. L uscio sembra schiantarsi agli urti iterati. Paolo fa per gettarsi giù, mentre la donna gli obbedisce e va ad aprire vacillando) LA VOCE DI GIANCIOTTO Apri, Francesca, pel tuo capo! Apri! (Aperto l uscio, Gianciotto tutto in arme e coperto di polvere, si precipita nella camera furibondo, cercando con gli occhi il fratello. Subito s accorge che Paolo, stando fuori del pavimento con il capo e le spalle, si divincola ritenuto per la talda della sopravvesta a un ferro de la cateratta. Francesca, a quella vista inattesa, getta un grido acutissimo, mentre lo Sciancato si fa sopra l adultero e lo afferra per i capelli forzandolo a risalire. La donna gli s avventa al viso minacciosa) FRANCESCA Ah lascialo! Lascialo! Me, me prendi! Eccomi! (Il marito lascia la presa. Paolo balza dall altra parte della cateratta e snuda il pugnale. Lo Sciancato indietreggia, sguaina lo stocco e gli si avventa addosso con impeto terrible. Francesca in un baleno si getta tramezzo ai due; ma, come il marito tutto si grava sopra il colpo e non può ritenerlo, ella ha il petto trapassato dal ferro, barcolla, gira su sè stessa volgendosi a Paolo che lascia cadere il pugnale e la riceve tra le braccia) FRANCESCA (morente) Ah, Paolo! (Lo Sciancato per un attimo s arresta, vede la donna stretta al cuore dell amante che con le sue labbra le suggella le labbra spiranti. Folle di dolore e di furore, vibra al fianco del fratello un altro colpo mortale. I due corpi allacciati vacillano accennando di cadere non danno un gemito; senza sciogliersi, piombano sul pavimento. Lo Sciancato si curva in silenzio, piega con pena uno de ginocchi; su l altro spezza lo stocco sanguinoso) Zandonai,Riccardo/Francesca Da Rimini
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Egypt Palace 01.Camels in the mist Locate and escort the Stolen Camels back to the pen by your Town Center. Co-op Allowed Camels returned 0/5 Sesostris must survive 6000xp / 50coin / 3empire point Treasure chest 02.Push to the pass Use the provided Siege Towers to break through the enemy lines. Destroy all the Guard Towers. Co-op Allowed Guard towers destroyed 0/10 Rewards 8,000 xp / 50 coin / 4 empire point Treasure chest x 2 03.What are all the Elephants for? Recapture the War Elephants and destroy the Badari Siege Workshops Fire elephant camp captured Second elephant camp captured Third elephant camp captured Siege workshops destroyed 0/2 Rewards 8,000 xp / 50 coin / 4 empire point Treasure chest x 2 04.The final badari-down! Using the forces provided by General Batoshipip, defend General Ahpitep s Siege Towers and destroy the Badari Stronghold. Co-op Allowed Badari capital conquered Rewards Choose one of Badari Rebel Spear (象攻撃力+13.4% クリティカル+2.2%) Badari Rebel Noplon (象HP+3.0% 歩兵耐性+4.9%) Badari Rebel Bow (弓・塔攻撃力+9.3% 射程+12.2%) You will also receive 16,000 xp / 100 coin / 8 empire points 05.Nubia awaits! Visit the Nubian Expedition and talk to Prince Sesostris. Visit the Nubian Expedition and talk to Peince Sesostris 50 coin / 10 nubia points Nubian Expedition 06.The Golden Punch Bowl Gather as much Gold as possible, before time runs out. Co-op Allowed Gold Accumulated 0/5000 集めた金 5000 15 00 12,000 xp / 80 coin / 12 nubia points / 6 empire points Treasure chest 07.We three priests Sneak through Aswan and meet with the Desert Trader. Priest of Amen through 0/1 Priest of Ptah through 0/1 Priestess of Ra through 0/1 Rewards Choosse one of Bastet s ebony scepter (Priestess of Raのエンパワー+25.4% 回復+8.5%) Bastet s ebony staff (Priests of Set and Ptha の射程+6.4%) Bastet s ebony idol (Priests の養成速度 -4.4% ) You will also receive 12,000 xp / 80 coin / 12 nubia points / 6 empire points Treasure chest 08.Priestess to queen s temple one Train Priestesses and escort them to the Ancient Temple Complex. Priestessesを養成してください、そして、Ancient Temple Complexに彼らを誘導してください。 Priestesses at temple 0/10 Rewards 15,000 xp / 80 coin / 15 nubia points / 7 empire points Treasure chest x 2 09.The Great Divide Cross the Great Divide and defeat the Nubians. Co-op Allowed Enemies Defeated 敵を滅ぼせ Rewards 15,000 xp / 80 coin / 15 nubia points / 7 empire points Treasure chest x 2 →結構敵が散らばってて面倒。塔などで視界確保しつつ殲滅しよう。 10.Echo canyon slaughter Required technology Guard tower Set up defenses and destroy the Nubian army. Soldiers killed 0/200 12 00 Rewards 15,000 xp / 80 coin / 15 nubian points / 7 empire points Treasure chest x 2 →早めに塔を建てるのが吉。あまり重なると無駄撃ちが増えるので通路に万遍なく建てよう。 11.Ace in the hole Land your forces, build a base, and then defeat all enemies. Co-op Allowed Town Center built 0/1 Enemies defeated Rewards 20,000 xp / 100 coin / 20 nubia points / 10 empire points Treasure chest x 2
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「Dance Dance Revolution(X-Special)」スコア&ムービーボード 1ページ目 「Dance Dance Revolution(X-Special)」スコア&ムービーボード 2ページ目
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動画の種類・タイトル PV ライブ動画 客演動画 インタビュー 練習動画 カバー曲 試聴動画 Girl(Blanco) Give Your Love To Me (Girl) I m Sorry ft. DJ Sancho Like a Princess Meant 2 Be Mr. DJ ft Dj Sancho On My Mind The Prettiest Girl レクチャー その他
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VIG Insurance 概要 日本語:ヴィグ・インシュランス(ヴィグ保険会社) 業種:サービス業(保険会社) 所在地:不明 解説 VIG Insuranceという損害保険会社で、CMもある。普通なら保険適用を通り越して犯罪になってしまうようなことでも、さすがはリバティーシティの保険会社、ちゃんと解決してくれるらしい。 モデルは、AIG と LS insurance (ロゴ)。 CM ナレーション:もしあなたがセラピストの診療時間に遅刻し急いでいて、昼食には2、3杯のマティーニしか飲めなかった日に限って、走ってる道路のど真ん中・目の前に人などが立ちはだかった時、 ナレーション:アナタはどうします? ナレーション:その場から逃げますか? ナレーション:逃げるため国境に向かいますか? ナレーション:VIG Insuranceなしで? ナレーション:私たちに任せれば心配いりません。 ナレーション:すぐに我々の代表者の方に電話をして頂ければ、 ナレーション:警察の方とうまく段取りをお組みいたします。 ナレーション:争いを起こそうとされる被害者がいらっしゃった場合はその前に黙認させます。 ナレーション:私たちは飲酒運転、 ナレーション:銃の暴発や ナレーション:麻薬取締法違反にも保険を適用いたします。 ナレーション:VIG Insurance。自由は平穏な心から。
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Dance Celebration(激) 曲名 アーティスト フォルダ 難易度 BPM NOTES/FA(SA) その他 Dance Celebration Bill Hamel feat. Kevens X 激11 130 298 / 7 STREAM VOLTAGE AIR FREEZE CHAOS 62 54 25 16 40 楽譜面(6) / 踊譜面(7) / 激譜面(11) / 鬼譜面(12) 属性 渡り、同時踏み、リズム難、縦連 譜面 http //eba502.web.fc2.com/fumen/ddr/x/d_celeb_8m.html 譜面動画 https //www.youtube.com/watch?v=6m6UAXA-9K4 (x2.0, NOTE, Clap) プレイ動画 http //www.youtube.com/watch?v=nB1MMCC-3_M (x1.5, NOTE) 解説 ズレ踏み中心のリズム難譜面。同鬼譜面との違いはショックアローの有無のみ。 -- 名無しさん (2010-03-19 21 02 59) X2にて10→11に昇格。16分2連から8分滝に入る配置が多く、Xの譜面らしく交互難。2回あるホームポジション16分2連ラッシュはいずれも左足始動なので、同時含めて1P→を目押しするとハメやすい -- 名無しさん (2013-11-08 23 04 29) ラスト付近に1P←↓→2P↑という非常に遠い配置があるので注意 -- 名無しさん (2016-05-22 10 49 06) 名前 コメント コメント(私的なことや感想はこちら) 名前 コメント
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ATTO SECONDO (Ombrosa Valletta fra il Villaggio e il Castello.) SCENA PRIMA (Coro di Contadini e Contadine.) CORO Qui la selva è più folta ed ombrosa. Qui posiamo vicini al ruscello. Lunga ancora, scoscesa, sassosa È la via che conduce al castello. Sempre tempo per giungere avremo, Pria che sorga dal letto il signore. Riflettiam! Quando giunti saremo, Che direm per toccare il suo cor?… Eccellenza!… direm con coraggio… Signor Conte… la povera Amina Era dianzi l onor del villaggio, Il desìo d ogni villa vicina, D ogni villa era dianzi l onor. Ad un tratto è trovata dormente Nella stanza che voi ricettò… Difendetela, s ella è innocente, Aiutatela, s ella fallò. A tai detti, a siffatti argomenti… Ei si mostra commosso, convinto Noi preghiamo, insistiam riverenti… Ei ci affida, ei promette, abbiam vinto… Consolati al villaggio torniamo In due passi, in due salti siam qua. Alla prova!… da bravi! partiamo… La meschina protetta sarà. (Partono.) SCENA SECONDA (Amina e Teresa.) AMINA Reggimi, o buona madre; a mio sostegno Sola rimani tu. TERESA Fa core. Il Conte Dalle lagrime tue sarà commosso. Andiamo. AMINA Ah! no… non posso Il cor mi manca e il pie . Vedi? Siam noi Presso il poder d Elvino. Oh! quante volte Sedemmo insieme di questi faggi all ombra, Al mormorar del rio! L aura che spira Dei giuramenti nostri anco risuona… Gli obliò quel crudele! ei m abbandona! TERESA Esser non puote, il credi, Ch ei più non t ami. Afflitto è forse anch esso, Afflitto al par di te… Miralo ei viene Solitario e pensoso… AMINA A lui mi ascondi… rimaner non oso. SCENA TERZA (Elvino, e dette in disparte.) AMINA Vedi, o madre… è afflitto e mesto… Forse… ah! forse ei m ama ancor. ELVINO Tutto è sciolto Più per me non v ha conforto. Il mio cor per sempre è morto Alla gioia ed all amor. AMINA (si avvicina ad Elvino) M odi, Elvino… ELVINO (si scuote) Tu… e tant osi?… AMINA Deh!… ti calma… ELVINO Va ! spergiura! AMINA Credi… Colpa alcuna in me non è. ELVINO Tu m hai tolto ogni conforto. AMINA Sono innocente. Io tel giuro Colpa alcuna in me non è. ELVINO Va … ingrata! (amaramente) Pasci il guardo e appaga l alma Dell eccesso de miei mali Il più triste de mortali Sono, o cruda, e il son per te. VOCI Viva il Conte! ELVINO (per uscire) Il Conte! AMINA Ah! t arresta. ELVINO No si fugga. AMINA Per pietade! SCENA QUARTA (Coro e detti.) ELVINO Va ! mi lascia. CORO Buone nuove! Dice il Conte ch ella è onesta, Che è innocente, e a noi già move. ELVINO Egli! oh! rabbia! AMINA, TERESA e CORO Ah! placa l ira… ELVINO L ira mia più fren non ha. (Le toglie l anello.) AMINA Ah! il mio anello… oh! madre!… (Teresa sostiene Amina quasi spirante.) CORO (ad Elvino) Mira!… A tal colpo morirà. Crudel! ELVINO (si presenta ad Amina vivamente commosso) Ah! perché non posso odiarti, Infedel, com io vorrei! Ah! del tutto ancor non sei Cancellata dal mio cor. Possa un altro, ah! possa amarti Qual t amò quest infelice! Altro voto, o traditrice, Non temer dal mio dolor. CORO Ah! crudel, pria di lasciarla, Vedi il Conte, al Conte parla. Ei di rendere è capace A te pace, a lei l onor. (Elvino parte disperato. - Teresa tragge seco Amina da un altra parte.) SCENA QUINTA (Villaggio come nell Atto primo. In fondo al Teatro si scorge il mulino di Teresa un torrente ne fa girare la ruota. Lisa seguitata da Alessio.) LISA Lasciami aver compreso Assai dovresti che mi sei noioso. ALESSIO Non isperar che sposo Elvin ti sia. Dell onestà d Amina Sarà convinto in breve, e allora… LISA E allora Tu mi sarai più rincrescioso ancora. ALESSIO Deh! Lisa, per pietà… cambia consiglio, Non mi trattar così. Che far d un uomo Che ti sposa soltanto per dispetto? LISA Mi è più caro d un sciocco, io te l ho detto. ALESSIO No, non lo sposerai. Porrò sossopra Tutto il villaggio invocherò del Conte L autorità, pria ch io sopporti in pace D esser da te schernito in questa guisa. CORO (di dentro) Lisa è la sposa. LISA e ALESSIO Che?… CORO (di dentro) La sposa è Lisa. (sortendo) Lisa? SCENA SESTA (Contadini, Contadine e detti.) CORO A rallegrarci con te veniamo, Di tua fortuna ci consoliamo. A te fra poco, d Amina in loco, La man di sposo Elvin darà. LISA De lieti auguri a voi son grata, Con gioia io veggo che son amata; E la memoria del vostro amore Giammai dal cor non m uscirà. CORO La bella scelta a tutti è cara, Ciascun ti loda, t esalta a gara, Ognun ti prega prosperità. ALESSIO (Qual uom da tuono colpito io sono Parole il labbro trovar non sa.) SCENA SETTIMA (Elvino e detti.) LISA E fia pur vero, Elvino, Che alfin dell amor tuo degna mi credi? ELVINO Sì, Lisa. Si rinnovi Il bel nodo di pria l averlo sciolto Perdona a un cor sedotto Da mentita virtù. LISA Perdono tutto. Ora che a me ritorni Più non penso al passato altro non veggo Che il ridente avvenir che alfin mi aspetta. ELVINO Vieni tu, mia diletta, Mia compagna sarai. La sacra pompa Già nel tempio si appresta. Non si ritardi. CORO Andiam. SCENA OTTAVA (Rodolfo e detti.) RODOLFO Elvino, t arresta. LISA (Il Conte!) ALESSIO (A tempo ei giunge.) RODOLFO Ove t affretti? ELVINO Al tempio. RODOLFO Odimi prima. Degna d amor, di stima È Amina ancor io della sua virtude, Come de pregi suoi, Mallevador esser ti voglio. ELVINO Voi!! Signor!… Signor Conte, agli occhi miei Negar fede non poss io. RODOLFO Ingannato, illuso sei Io ne impegno l onor mio. ELVINO Nella stanza a voi serbata Non la vidi addormentata? RODOLFO La vedesti, Amina ell era… Ma svegliata non v entrò. LISA, ELVINO e CORO Come dunque? In qual maniera? RODOLFO Tutti udite. CORO, LISA ed ELVINO Udiamo un po . RODOLFO V han certuni che dormendo Vanno intorno come dèsti, Favellando, rispondendo Come vengono richiesti, E chiamati son sonnambuli Dall andar e dal dormir. LISA e CORO E fia vero? e fia possibile? RODOLFO Un par mio non può mentir. ELVINO No, non fia di tai pretesti La cagione appien si vede. RODOLFO Sciagurato! e tu potresti Dubitar della mia fede? ELVINO (senza badare a Rodolfo) Vieni, o Lisa. LISA Andiam. ELVINO e CORO Andiam. CORO A tai fole non crediamo. Un che dorme e che cammina! No, non è, non si può dar. SCENA NONA (Teresa e detti.) TERESA Piano, amici; non gridate; Dorme alfin la stanca Amina Ne ha bisogno, poverina, Dopo tanto lagrimar. LISA, ELVINO e CORO Sì, tacciamo, ah! sì, tacciam, Tacciamo… TERESA Lisa! Elvino!… che vegg io? Dove andate in questa guisa? LISA A sposarci. TERESA Voi! gran Dio! E la sposa… è Lisa?… ELVINO È Lisa. LISA Sì, e lo merto io non fui colta Sola mai, di notte in volta; Né trovata io fui rinchiusa Nella stanza di un signor. TERESA Menzognera! a questa accusa Più non freno il mio furor. Questo vel fu rinvenuto Nella stanza del signore. ELVINO e CORO Di chi è mai?… chi l ha perduto? TERESA (accennando Lisa) Ve lo dica il suo rossore. (Elvino lascia la mano di Lisa mortificato.) ELVINO e CORO Lisa! TERESA Lisa. Il signor Conte Mi smentisca se lo può. LISA (Io non oso alzar la fronte!) RODOLFO, ALESSIO e CORO (Che pensar, che dir non so/sa.) ELVINO (da sé) Lisa mendace anch essa! Rea dell istesso errore! Spento è nel mondo amore, Più fe , più onor non v ha. TERESA (da sé) In quella fronte impressa Chiara è la colpa e certa. Soffra pietà non merta Chi altrui negò pietà. LISA (da sé) Cielo! a tal colpo oppressa, Voce non trovo e tremo. Quanto al mio scorno estremo La mia rival godrà! RODOLFO (da sé) In quella fronte (ecc.) ALESSIO e CORO Ah che pensar non so… ELVINO Signor?… che creder deggio? Ella pur mi tradì! RODOLFO Quel ch io ne pensi Manifestar non vo . Sol ti ripeto, Sol ti sostengo, che innocente è Amina, Che la stessa virtù offendi in essa. ELVINO Chi fia che il provi? RODOLFO Chi? Mira ella stessa. SCENA ULTIMA (Amina sorte dalla finestra del mulino è sonnambula. - Rodolfo nel voltarsi scorge Amina che sorte dalla finestra. - Tutti sbigottiti con grido soffocato ) LISA, TERESA, ELVINO, ALESSIO e CORO Ah! RODOLFO Silenzio un sol passo, Un sol grido l uccide. TERESA Oh figlia! ELVINO Oh Amina! (Tutti con voce repressa finché non si svegli Amina.) CORO Scende… LISA, TERESA, ELVINO, RODOLFO, ALESSIO e CORO Bontà divina, Guida l errante pie ! (Amina giunge presso alla ruota camminando sopra una trave mezzo fracida che piega sotto di lei.) Trema… vacilla… (Si spezza la trave sotto il piede di Amina.) Ahimè!… (Grido soffocato di terrore. - Amina si rimette.) RODOLFO Coraggio… è salva! LISA, TERESA, ELVINO, ALESSIO e CORO È salva!… (Amina si avanza in mezzo al palco. - Silenzio universale.) AMINA Oh!… se una volta sola Rivederlo io potessi, anzi che all ara Altra sposa ei guidasse!… RODOLFO (ad Elvino) Odi? TERESA A te pensa, Parla di te. AMINA Vana speranza!… Io sento Suonar la sacra squilla… Al tempio ei move… Ah! l ho perduto… e pur… rea non son io. ELVINO, RODOLFO, ALESSIO e CORO Tenero cor! AMINA (inginocchiandosi) Gran Dio, Non mirar il mio pianto io gliel perdono. Quanto infelice io sono Felice ei sia… Questa d un cor che more È l ultima preghiera… Ah sì… Questa ecc. CORO Oh detti! oh amore! AMINA (si guarda la mano come cercando l anello di Elvino) L anello mio… l anello… Ei me l ha tolto… Ma non può rapirmi L immagin sua… Sculta… ella è qui, qui… nel petto. (Si toglie dal seno i fiori ricevuti da Elvino.) Né te d eterno affetto Tenero pegno, o fior… né te perdei… Ancor ti bacio… ma… inaridito sei. Ah! non credea mirarti Sì presto estinto, o fiore; Passasti al par d amore, Che un giorno sol durò. (Piange sui fiori.) ELVINO Io più non reggo. AMINA Passasti al par d amore… ELVINO Più non reggo a tanto duolo. AMINA Che un giorno sol durò. Potria novel vigore Il pianto mio recarti… Ma ravvivar l amore Il pianto mio non può. Ah non credea, (ecc.) ELVINO No, più non reggo. AMINA E s egli A me tornasse!… Oh! torna, Elvino. RODOLFO (ad Elvino) Seconda Il suo pensier. AMINA A me t appressi? Oh gioia! L anello mio mi rechi? RODOLFO (ad Elvino) A lei lo rendi. (Elvino rimette l anello ad Amina.) AMINA Ancor son tua tu sempre mio… M abbraccia, (Rodolfo fa avvicinare Teresa ad Amina.) Tenera madre… io son felice appieno! (Elvino è prostrato ai piedi di Amina, e Teresa l abbraccia.) RODOLFO De suoi diletti in seno Ella si dèsti. CORO Viva Amina! Viva ancor! AMINA (svegliandosi) Oh! ciel! … Ove son io?… che veggo?… (Si copre gli occhi.) Ah! per pietà, Non mi svegliate voi! ELVINO (con gran passione incalzante) No tu non dormi… Il tuo sposo, il tuo amante è a te vicino. AMINA (con pianto di contento) Oh! gioia!… oh! gioia!… io ti ritrovo, Elvino! TERESA, ELVINO, RODOLFO, ALESSIO e CORO Vanne al tempio, Innocente e a noi più cara, Bella più del tuo soffrire, Vieni al tempio e a pie dell ara Incominci il tuo gioir. AMINA Ah! non giunge uman pensiero Al contento ond io son piena A miei sensi io credo appena; Tu m affida, o mio tesor. Ah mi abbraccia, e sempre insieme Sempre uniti in una speme, Della terra in cui viviamo Ci formiamo un ciel d amor. TUTTI Innocente, e a noi più cara (ecc.) ATTO SECONDO Ombrosa Valletta fra il Villaggio e il Castello. SCENA PRIMA Coro di Contadini e Contadine. CORO Qui la selva è più folta ed ombrosa. Qui posiamo vicini al ruscello. Lunga ancora, scoscesa, sassosa È la via che conduce al castello. Sempre tempo per giungere avremo, Pria che sorga dal letto il signore. Riflettiam! Quando giunti saremo, Che direm per toccare il suo cor?… Eccellenza!… direm con coraggio… Signor Conte… la povera Amina Era dianzi l onor del villaggio, Il desìo d ogni villa vicina, D ogni villa era dianzi l onor. Ad un tratto è trovata dormente Nella stanza che voi ricettò… Difendetela, s ella è innocente, Aiutatela, s ella fallò. A tai detti, a siffatti argomenti… Ei si mostra commosso, convinto Noi preghiamo, insistiam riverenti… Ei ci affida, ei promette, abbiam vinto… Consolati al villaggio torniamo In due passi, in due salti siam qua. Alla prova!… da bravi! partiamo… La meschina protetta sarà. Partono. SCENA SECONDA Amina e Teresa. AMINA Reggimi, o buona madre; a mio sostegno Sola rimani tu. TERESA Fa core. Il Conte Dalle lagrime tue sarà commosso. Andiamo. AMINA Ah! no… non posso Il cor mi manca e il pie . Vedi? Siam noi Presso il poder d Elvino. Oh! quante volte Sedemmo insieme di questi faggi all ombra, Al mormorar del rio! L aura che spira Dei giuramenti nostri anco risuona… Gli obliò quel crudele! ei m abbandona! TERESA Esser non puote, il credi, Ch ei più non t ami. Afflitto è forse anch esso, Afflitto al par di te… Miralo ei viene Solitario e pensoso… AMINA A lui mi ascondi… rimaner non oso. SCENA TERZA Elvino, e dette in disparte. AMINA Vedi, o madre… è afflitto e mesto… Forse… ah! forse ei m ama ancor. ELVINO Tutto è sciolto Più per me non v ha conforto. Il mio cor per sempre è morto Alla gioia ed all amor. AMINA si avvicina ad Elvino M odi, Elvino… ELVINO si scuote Tu… e tant osi?… AMINA Deh!… ti calma… ELVINO Va ! spergiura! AMINA Credi… Colpa alcuna in me non è. ELVINO Tu m hai tolto ogni conforto. AMINA Sono innocente. Io tel giuro Colpa alcuna in me non è. ELVINO Va … ingrata! amaramente Pasci il guardo e appaga l alma Dell eccesso de miei mali Il più triste de mortali Sono, o cruda, e il son per te. VOCI Viva il Conte! ELVINO per uscire Il Conte! AMINA Ah! t arresta. ELVINO No si fugga. AMINA Per pietade! SCENA QUARTA Coro e detti. ELVINO Va ! mi lascia. CORO Buone nuove! Dice il Conte ch ella è onesta, Che è innocente, e a noi già move. ELVINO Egli! oh! rabbia! AMINA, TERESA e CORO Ah! placa l ira… ELVINO L ira mia più fren non ha. Le toglie l anello. AMINA Ah! il mio anello… oh! madre!… Teresa sostiene Amina quasi spirante. CORO ad Elvino Mira!… A tal colpo morirà. Crudel! ELVINO si presenta ad Amina vivamente commosso Ah! perché non posso odiarti, Infedel, com io vorrei! Ah! del tutto ancor non sei Cancellata dal mio cor. Possa un altro, ah! possa amarti Qual t amò quest infelice! Altro voto, o traditrice, Non temer dal mio dolor. CORO Ah! crudel, pria di lasciarla, Vedi il Conte, al Conte parla. Ei di rendere è capace A te pace, a lei l onor. Elvino parte disperato. - Teresa tragge seco Amina da un altra parte. SCENA QUINTA Villaggio come nell Atto primo. In fondo al Teatro si scorge il mulino di Teresa un torrente ne fa girare la ruota. Lisa seguitata da Alessio. LISA Lasciami aver compreso Assai dovresti che mi sei noioso. ALESSIO Non isperar che sposo Elvin ti sia. Dell onestà d Amina Sarà convinto in breve, e allora… LISA E allora Tu mi sarai più rincrescioso ancora. ALESSIO Deh! Lisa, per pietà… cambia consiglio, Non mi trattar così. Che far d un uomo Che ti sposa soltanto per dispetto? LISA Mi è più caro d un sciocco, io te l ho detto. ALESSIO No, non lo sposerai. Porrò sossopra Tutto il villaggio invocherò del Conte L autorità, pria ch io sopporti in pace D esser da te schernito in questa guisa. CORO di dentro Lisa è la sposa. LISA e ALESSIO Che?… CORO di dentro La sposa è Lisa. sortendo Lisa? SCENA SESTA Contadini, Contadine e detti. CORO A rallegrarci con te veniamo, Di tua fortuna ci consoliamo. A te fra poco, d Amina in loco, La man di sposo Elvin darà. LISA De lieti auguri a voi son grata, Con gioia io veggo che son amata; E la memoria del vostro amore Giammai dal cor non m uscirà. CORO La bella scelta a tutti è cara, Ciascun ti loda, t esalta a gara, Ognun ti prega prosperità. ALESSIO (Qual uom da tuono colpito io sono Parole il labbro trovar non sa.) SCENA SETTIMA Elvino e detti. LISA E fia pur vero, Elvino, Che alfin dell amor tuo degna mi credi? ELVINO Sì, Lisa. Si rinnovi Il bel nodo di pria l averlo sciolto Perdona a un cor sedotto Da mentita virtù. LISA Perdono tutto. Ora che a me ritorni Più non penso al passato altro non veggo Che il ridente avvenir che alfin mi aspetta. ELVINO Vieni tu, mia diletta, Mia compagna sarai. La sacra pompa Già nel tempio si appresta. Non si ritardi. CORO Andiam. SCENA OTTAVA Rodolfo e detti. RODOLFO Elvino, t arresta. LISA (Il Conte!) ALESSIO (A tempo ei giunge.) RODOLFO Ove t affretti? ELVINO Al tempio. RODOLFO Odimi prima. Degna d amor, di stima È Amina ancor io della sua virtude, Come de pregi suoi, Mallevador esser ti voglio. ELVINO Voi!! Signor!… Signor Conte, agli occhi miei Negar fede non poss io. RODOLFO Ingannato, illuso sei Io ne impegno l onor mio. ELVINO Nella stanza a voi serbata Non la vidi addormentata? RODOLFO La vedesti, Amina ell era… Ma svegliata non v entrò. LISA, ELVINO e CORO Come dunque? In qual maniera? RODOLFO Tutti udite. CORO, LISA ed ELVINO Udiamo un po . RODOLFO V han certuni che dormendo Vanno intorno come dèsti, Favellando, rispondendo Come vengono richiesti, E chiamati son sonnambuli Dall andar e dal dormir. LISA e CORO E fia vero? e fia possibile? RODOLFO Un par mio non può mentir. ELVINO No, non fia di tai pretesti La cagione appien si vede. RODOLFO Sciagurato! e tu potresti Dubitar della mia fede? ELVINO senza badare a Rodolfo Vieni, o Lisa. LISA Andiam. ELVINO e CORO Andiam. CORO A tai fole non crediamo. Un che dorme e che cammina! No, non è, non si può dar. SCENA NONA Teresa e detti. TERESA Piano, amici; non gridate; Dorme alfin la stanca Amina Ne ha bisogno, poverina, Dopo tanto lagrimar. LISA, ELVINO e CORO Sì, tacciamo, ah! sì, tacciam, Tacciamo… TERESA Lisa! Elvino!… che vegg io? Dove andate in questa guisa? LISA A sposarci. TERESA Voi! gran Dio! E la sposa… è Lisa?… ELVINO È Lisa. LISA Sì, e lo merto io non fui colta Sola mai, di notte in volta; Né trovata io fui rinchiusa Nella stanza di un signor. TERESA Menzognera! a questa accusa Più non freno il mio furor. Questo vel fu rinvenuto Nella stanza del signore. ELVINO e CORO Di chi è mai?… chi l ha perduto? TERESA accennando Lisa Ve lo dica il suo rossore. Elvino lascia la mano di Lisa mortificato. ELVINO e CORO Lisa! TERESA Lisa. Il signor Conte Mi smentisca se lo può. LISA (Io non oso alzar la fronte!) RODOLFO, ALESSIO e CORO (Che pensar, che dir non so/sa.) ELVINO da sé Lisa mendace anch essa! Rea dell istesso errore! Spento è nel mondo amore, Più fe , più onor non v ha. TERESA da sé In quella fronte impressa Chiara è la colpa e certa. Soffra pietà non merta Chi altrui negò pietà. LISA da sé Cielo! a tal colpo oppressa, Voce non trovo e tremo. Quanto al mio scorno estremo La mia rival godrà! RODOLFO da sé In quella fronte ecc. ALESSIO e CORO Ah che pensar non so… ELVINO Signor?… che creder deggio? Ella pur mi tradì! RODOLFO Quel ch io ne pensi Manifestar non vo . Sol ti ripeto, Sol ti sostengo, che innocente è Amina, Che la stessa virtù offendi in essa. ELVINO Chi fia che il provi? RODOLFO Chi? Mira ella stessa. SCENA ULTIMA Amina sorte dalla finestra del mulino è sonnambula. - Rodolfo nel voltarsi scorge Amina che sorte dalla finestra. - Tutti sbigottiti con grido soffocato LISA, TERESA, ELVINO, ALESSIO e CORO Ah! RODOLFO Silenzio un sol passo, Un sol grido l uccide. TERESA Oh figlia! ELVINO Oh Amina! Tutti con voce repressa finché non si svegli Amina. CORO Scende… LISA, TERESA, ELVINO, RODOLFO, ALESSIO e CORO Bontà divina, Guida l errante pie ! Amina giunge presso alla ruota camminando sopra una trave mezzo fracida che piega sotto di lei. Trema… vacilla… Si spezza la trave sotto il piede di Amina. Ahimè!… Grido soffocato di terrore. - Amina si rimette. RODOLFO Coraggio… è salva! LISA, TERESA, ELVINO, ALESSIO e CORO È salva!… Amina si avanza in mezzo al palco. - Silenzio universale. AMINA Oh!… se una volta sola Rivederlo io potessi, anzi che all ara Altra sposa ei guidasse!… RODOLFO ad Elvino Odi? TERESA A te pensa, Parla di te. AMINA Vana speranza!… Io sento Suonar la sacra squilla… Al tempio ei move… Ah! l ho perduto… e pur… rea non son io. ELVINO, RODOLFO, ALESSIO e CORO Tenero cor! AMINA inginocchiandosi Gran Dio, Non mirar il mio pianto io gliel perdono. Quanto infelice io sono Felice ei sia… Questa d un cor che more È l ultima preghiera… Ah sì… Questa ecc. CORO Oh detti! oh amore! AMINA si guarda la mano come cercando l anello di Elvino L anello mio… l anello… Ei me l ha tolto… Ma non può rapirmi L immagin sua… Sculta… ella è qui, qui… nel petto. Si toglie dal seno i fiori ricevuti da Elvino. Né te d eterno affetto Tenero pegno, o fior… né te perdei… Ancor ti bacio… ma… inaridito sei. Ah! non credea mirarti Sì presto estinto, o fiore; Passasti al par d amore, Che un giorno sol durò. Piange sui fiori. ELVINO Io più non reggo. AMINA Passasti al par d amore… ELVINO Più non reggo a tanto duolo. AMINA Che un giorno sol durò. Potria novel vigore Il pianto mio recarti… Ma ravvivar l amore Il pianto mio non può. Ah non credea, ecc. ELVINO No, più non reggo. AMINA E s egli A me tornasse!… Oh! torna, Elvino. RODOLFO ad Elvino Seconda Il suo pensier. AMINA A me t appressi? Oh gioia! L anello mio mi rechi? RODOLFO ad Elvino A lei lo rendi. Elvino rimette l anello ad Amina. AMINA Ancor son tua tu sempre mio… M abbraccia, Rodolfo fa avvicinare Teresa ad Amina. Tenera madre… io son felice appieno! Elvino è prostrato ai piedi di Amina, e Teresa l abbraccia. RODOLFO De suoi diletti in seno Ella si dèsti. CORO Viva Amina! Viva ancor! AMINA svegliandosi Oh! ciel! … Ove son io?… che veggo?… Si copre gli occhi. Ah! per pietà, Non mi svegliate voi! ELVINO con gran passione incalzante No tu non dormi… Il tuo sposo, il tuo amante è a te vicino. AMINA con pianto di contento Oh! gioia!… oh! gioia!… io ti ritrovo, Elvino! TERESA, ELVINO, RODOLFO, ALESSIO e CORO Vanne al tempio, Innocente e a noi più cara, Bella più del tuo soffrire, Vieni al tempio e a pie dell ara Incominci il tuo gioir. AMINA Ah! non giunge uman pensiero Al contento ond io son piena A miei sensi io credo appena; Tu m affida, o mio tesor. Ah mi abbraccia, e sempre insieme Sempre uniti in una speme, Della terra in cui viviamo Ci formiamo un ciel d amor. TUTTI Innocente, e a noi più cara ecc. Bellini,Vincenzo/La Sonnambula
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プロフィール ヤル気と協調性の感じられない人間。 色々な事に興味を持っては直ぐに終わる。 熱しやすく冷めやすい。 本当はゲームを創りたくてシナリオやら作画やらを考えていたのだが、 人手が集まらないのと前述の通り熱しやすく冷めやすい性質であるから 漫画の方向で作る事に決める。 ワロスに出会ったのはおそらく2chVIP内だろうと思われ、 システム的なとっつき易さから他のWeb漫画サイトに移籍する事はないと思われる。 ホームページ mixi http //mixi.jp/show_friend.pl?id=1260761 個人HP"Liberance" http //www.liberance.jp/ 連載中 ギコの冒険記 初作品。ギコがしぃを救う為様々な板を巡っていく漫画。 コードネーム:イプシロン SF。火星の警備会社に所属する主人公達の話。 コメント欄 コメントど~ぞ~ 名前 コメント すべてのコメントを見る
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Dance Partay(踊) 曲名 アーティスト フォルダ 難易度 BPM NOTES/FA(SA) その他 Dance Partay DKC Crew 2014 踊8 135 220 / 10 STREAM VOLTAGE AIR FREEZE CHAOS 42 39 20 31 6 楽譜面(5) /踊譜面(8) / 激譜面(11) / 鬼譜面(12) 属性 左右振り、同時踏み 譜面動画 https //www.youtube.com/watch?v=HMtP3D0SkQ4 解説 海外家庭用DDR II(Wii)からの移植曲。 移植にあたり、足9→足8に降格。 -- 名無しさん (2014-12-10 14 09 59) 楽をそのまま強化したような譜面で、サビの同時8分3連の振り回しが特徴的。BPMや密度の割に忙しく、同時後の入り足は要見極め、かつは早く入り過ぎないよう注意 -- 名無しさん (2014-12-12 04 44 07) 名前 コメント コメント(私的なことや感想はこちら) 純粋に強化譜面と言ったところ。アライヤーダとは?を知りたければ、これの倍の早さで左右振りされると言えばわかる譜面。判定がおかしい。単にAAならまだしもAAAとなると格段難しくなる。 -- 名無しさん (2014-12-10 22 19 07) 中央の左右同時押しを挟んだ8分が特徴的な譜面。降格前の足9でもギリギリ許容圏内と言える難しさであり、足8ではやや強めか。 -- 名無しさん (2014-12-10 23 17 21) ↑↑早く踏みすぎと思われる。判定はこのBPM帯にしては相当良い方で、パフェ一桁も充分狙える範囲 -- 名無しさん (2014-12-11 04 08 13) ↑今までのユニバーズヒル解禁の譜面では唯一AAA断念した。 -- 名無しさん (2014-12-11 15 28 02) 名前 コメント
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